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venerdì 16 maggio 2014

RECENSIONE: Un posto chiamato qui - Cecelia Ahern

Titolo: Un posto chiamato Qui
Titolo originale: There's no place like Here
Autore: Cecelia Ahern
Editore: Sonzogno
Pagine: 395    
Prezzo: 17,50 Euro   
Anno: 2007


Trama: Da bambina Sandy Shortt era la più alta della classe. Tanto alta che la sua compagna Jenny-May Butler la prendeva in giro chiamandola "Pippi gambe lunghe" o "smilza schifosa". Quante volte Sandy ha desiderato che quell'antipatica sparisse dalla faccia della terra! Ed ecco che un giorno la sua preghiera viene esaudita: Jenny-May sembra essersi dissolta. Non si trova più. Non si sa se sia morta o se sia stata rapita. Da allora, oltre al senso di colpa che la tormenta, Sandy sviluppa l'ossessione di perdere le cose. ed è per questo che attacca etichette con il proprio nome su tutto ciò che le appartiene, angosciando i genitori che, non sapendo più come arginare il suo comportamento compulsivo, l'affidano allo psicologo della scuola. Giovane, bello e affascinante, Gregory Burton prende a cuore il caso dell'adolescente allampanata il cui unico scopo è cercare freneticamente gli oggetti che scompaiono. Un'ossessione, questa, che nel corso degli anni isolerà Sandy dagli affetti, da Gregory - che ormai non veste più i panni del terapeuta, ma di uomo innamorato -, in perenne fuga da se stessa e dalle relazioni stabili. Un'ossessione che, diventata adulta, la indurrà a scegliere di dedicarsi per professione alla ricerca di persone scomparse. Ed è proprio a lei, come ultima spiaggia, che si rivolge Jack Rattle: il fratello Donal ha fatto perdere le proprie tracce, e la polizia, dopo un anno di inconcludenti indagini, è costretta a gettare la spugna: Donal è letteralmente svanito nel nulla. Jack e Sandy fissano un appuntamento per vedersi e parlare. Appuntamento al quale Sandy non si presenterà mai. Le sarà successa una disgrazia? Si chiede uno stupito e allarmato Jack. No. Sandy, spinta dalla curiosità e dalla sua mente indagatrice, ha imboccato un sentiero poco tracciato in un bosco sconosciuto, e si è ritrovata in un luogo magico e reale al tempo stesso. Un posto chiamato Qui, dove finiscono tutte le cose e le persone che si sono smarrite, tutte le sensazioni, le voci, i suoni e gli odori che sono stati dimenticati. Un mondo parallelo dove Sandy ritrova i propri oggetti perduti e le persone che ha cercato per tutta la vita, dimenticando di cercare se stessa. E ora, lontana dai propri cari e dalla casa da cui per tanti anni è fuggita, Sandy vuole disperatamente una sola cosa: escogitare il modo per tornare indietro. Per la prima volta in vita sua è lei che vuole essere trovata...

Recensione 
Chi non ha mai desiderato che una persona particolarmente antipatica o fastidiosa sparisse nel nulla? Sandy aveva pregato che la sua prepotente compagna di classe Jenny-May scomparisse dalla faccia della terra, ma non si aspettava certo che il suo desiderio venisse avverato. Dopo la sparizione di Jenny-May però si è fatta strada in lei un'ossessione incontrollabile: da quel giorno Sandy non riesce a sopportare di perdere qualcosa. Per questo etichetta tutti i suoi averi ed è solita ribaltare la casa per un calzino o un rotolo di scotch finiti fuori dal suo radar, facendo disperare i suoi sempre più preoccupati genitori, che l'affidano allo psicologo della scuola, Gregory Burton, bello, giovane e affascinante. Neanche lui riuscirà mai davvero a mettere in ordine la vita di Sandy, che si porterà dietro la sua ossessione fino all'età adulta, scegliendo di occuparsi di persone scomparse. Un'ossessione diventata lavoro, che la spinge sempre di più ad isolarsi e a fuggire dagli affetti e dalle relazioni, perfino quella con Gregory, che negli anni è diventato qualcosa di più per lei. Tutto cambierà durante una delle sue indagini: mentre è sulle tracce di Donal Rattle per conto del fratello, è lei stessa a smarrirsi, finendo in un luogo magico, un posto chiamato Qui, in cui finiscono tutte le cose e le persone scomparse. E per la prima volta è lei che desidera essere trovata.. 

Cecelia Ahern per me è ormai una garanzia e questo è sicuramente uno dei suoi lavori migliori, forse il mio preferito in assoluto finora. Mi è piaciuto perfino di più di Scrivimi Ancora e di P.S. I love You. Magico, incantevole, intenso, surreale. La storia ruota intorno a Sandy, una giovane donna ossessionata da ciò, o da chi, si smarrisce, e viene costruita intorno a presente e passato, raccontandoci cosa le accade, ma anche come è arrivata fin lì. La sua ossessione è talmente radicata che ha lasciato perfino il suo lavoro di poliziotta per aprire un'agenzia investigativa e potersi dedicare esclusivamente alle persone scomparse. Lei è l'ultima spiaggia per chi ha perso una persona cara. Lei continua a cercare, anche quando la polizia si arrende. Lei è l'ultima speranza. Ricorda tutti i casi di persone scomparse, non solo quelli di cui si è occupata, ma tutti quelli accaduti in zona, perfino prima della sua nascita, soprattutto se sono irrisolti. Quelle persone per lei sono come amici di vecchia data. Attraverso ciò che lei ci racconta, conosciamo sempre meglio Sandy, un personaggio davvero particolare, che personalmente mi è piaciuto davvero tantissimo. Una donna tenace e forte, ma allo stesso tempo fragile, che rifugge ogni tipo di legame o relazione, che tende a sparire senza avvisare nessuno se ha bisogno di stare da sola, ma che poi torna sempre. La sua unica ancora di salvezza è Gregory. Si sono conosciuti quando lei era una studentessa, e lui lo psicologo della scuola. Lui ha cercato in ogni modo di aiutarla ad affrontare il suo disturbo, ma senza risultato. Con il passare degli anni, è diventato sempre più un uomo innamorato e sempre meno un terapeuta, ma Sandy non si è mai davvero abbandonata a lui, non si è mai davvero legata. E' sempre scappata. E lui, santo uomo, ha sempre atteso pazientemente che lei capisse che non c'era nulla da cui scappare. Dategli una medaglia per la pazienza. Un disturbo quello di Sandy, il disturbo ossessivo-compulsivo che la spinge a voler ritrovare tutto ciò che si è perso, scatenato da un evento accadutole durante l'infanzia, ovvero la sparizione di una compagna di classe. Non che fossero particolarmente legate, anzi Jenny-May era una bulletta prepotente, ma ciò che ha ossessionato Sandy per anni non è stata la sua assenza, ma il fatto di non sapere dove fosse finita. La sua sparizione l'ha sconvolta in profondità nonostante da un lato fosse perfino felice che lei non fosse più in mezzo ai piedi. E' nato tutto da lì. Anni di terapia non l'hanno aiutata ad liberarsi della sua ossessione, nè ad affrontarla con uno spirito diverso. Anche da adulta è pronta a ribaltare la casa, a scavare fino a notte fonda alla ricerca di un calzino sparito. La verità è che tutti perdiamo qualcosa. Ogni giorni vengono smarriti centinaia, migliaia di oggetti: una molletta per capelli finita sotto il divano, una monetina scivolata sotto il sedile dell'auto, un calzino sparito misteriosamente dalla lavatrice. Ma noi non ce ne curiamo più di tanto. Forse salterà fuori durante le prossime pulizie, forse non lo troveremo mai più. Di solito finiamo per dimenticarcene. Per Sandy non è così. Lei non riesce a trovare pace. L'oggetto più piccolo ed inutile può mandarla fuori di testa. Non le importa dell'oggetto in sè, ciò che vuole è ritrovarlo e rimetterlo al suo posto. E' dura convivere con un'ossessione. Nel corso della sua vita in molti hanno cercato di aiutarla, ma quello che lei voleva davvero sapere era dove finissero gli oggetti e le persone smarriti. E poi l'ha scoperto. Qui è un posto incredibile, surreale, che finalmente riesce a rispondere alle domande di Sandy. A Qui finiscono tutte le cose smarrite. Ci sono montagne di calzini e di vestiti di ogni tipo, ci sono valige, portafogli, tonnellate di foto, ma anche sorrisi, risate, ricordi. E persone. Un'intera popolazione composta da persone smarrite che a Qui si sono ricostruite una vita. Un luogo magico, incantanto, quasi fiabesco. Come non amare quest'incredibile idea? Ho apprezzato moltissimo l'originalità dell'autrice, che ha differenziato questo libro dal resto della sua produzione con un pizzico di fantasy. Ho adorato il fatto che il personaggio di Sandy, che da sempre è ossessionata dalla ricerca di chi è scomprarso, subisca un totale capovolgimento, finendo per smarrirsi lei stessa. Per una volta non è lei che deve cercare. Vuole essere ritrovata. Il libro segue due diversi punti di vista: quello di Sandy, in prima persona, e quello di Jack Ruttle, uno dei suoi clienti, in terza persona. Jack è alla disperata ricerca del fratello Donal, scomparso da oltre un anno. E' lui che Sandy doveva incontrare, prima di sparire. E' lui l'unico ad accorgersi della sua assenza. Sandy non si presenta all'incontro e poi lui trova la sua auto abbandonata. Nonostante tutti non facciano che ripetergli che Sandy tende spesso a scomparire, che è molto solitaria ed indipendente, lui non demorde. Cerca Sandy. E' l'unico a cercarla. E' l'unica cosa che può fare. Che dite, ci riuscirà? Il finale è stupendo, per niente scontato e molto toccante. Consiglio questo libro, e in generale tutto ciò che esiste firmato Cecelia Ahern, anche se questo ha un posto speciale nel mio cuore. Un posto chiamato Qui.                       Valutazione: Imperdibile!

Credo ci sia solo una cosa più frustrante del non riuscire a trovare qualcuno, 
ed è non essere trovati. 

4 commenti:

  1. Ma che bella recensione *^* già ero convinta e aspettavo solo il momento giusto per leggere il libro... dopo aver letto questa meraviglia mi sa che lo inizio subito tipo U_U

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  2. L'ho adorato anche io :) e concordo, per ora (Ho letto P.s. I love You e Grazie dei ricordi oltre a questo) il migliore della Ahern.

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  3. Bellissima recensione Vanessa! Il titolo mi fa impazzire e lo inserisco subito in wushlist perché sembra un romanzo destinato a regalare ore piacevoli... bella scoperta non lo conoscevo ^^

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Grazie per aver letto il mio post ❤
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