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venerdì 19 maggio 2017

Shadow Magic Week | Day #5 ~ Citazioni

Ciao a tutti! In questo momento sono a Torino (spero), ma se la programmazione funziona come si deve e la tecnologia è dalla mia, continuerò a farvi compagnia anche qui! Oggi voglio incuriosirvi ancora un po', così ho pensato di proporvi qualche intrigante citazione di Shadow Magic. Ho dovuto fare un'attenta selezione perchè molte delle citazioni che più mi sono piaciute erano infarcite di spoiler *allarme rosso* ma credo che quelle che ho scelto vi incuriosiranno parecchio, se ancora non siete convinti ;)


«Hai conosciuto gli Shadow?» lo interruppe Thorn. «I signori della morte?»
«Credo che loro preferiscano il termine “necromanti”, ma sì, conosco personalmente i sovrani di Geenna.»
Necromanti. Un’altra delle parole stravaganti di Merrick. Ma le parole stravaganti non cambiavano la realtà. Tutti sapevano che cos’erano gli Shadow: gente che esercitava la magia nera, risvegliava i morti dalle tombe e aveva zombie per servitori.
«E ne sei tornato vivo?»

«Com’è Lord Shadow?» chiese. Merrick non gli aveva raccontato molto sul sovrano di Geenna.
«Morto.» Tyburn socchiuse gli occhi. «È stato ucciso cinque mesi fa. Geenna ora è governata da sua figlia. Lilith Shadow.»
«Lilith? Che razza di nome è?»
«Significa Madre di mostri.»
Thorn deglutì. Già se la immaginava: un’orribile troll dal lungo naso bitorzoluto, la pelle verde e i denti di ferro. Probabilmente per cena mangiava bambini. 

Geenna non era ricca. Aveva montagne scoscese le cui cime si perdevano nella nebbia in ogni periodo dell’anno, ed estati brevi. Il terreno era duro e sassoso, troppo povero per l’agricoltura, e la popolazione era scarsa e sparpagliata. Il suo potere non si era mai fondato sugli eserciti o sulla ricchezza. Il suo potere stava nella magia. Iblis Shadow, il padre di Lily, era stato un grande mago e la sua magia aveva protetto i confini del regno.
Ma lui era morto, lasciando il Paese quasi completamente indifeso.


Era dovere del figlio maggiore imparare la magia delle tenebre e succedere al trono. Fin dal suo primo vagito, a Lily era stato assegnato un destino ben diverso. Perché era nata femmina. Le donne non potevano praticare la magia. La legge era antica e la punizione chiara: la morte.
Così, la Casa Shadow, una delle sei antiche famiglie di maghi, era ora ridotta a una ragazzina di tredici anni e una manciata di servitori.

«Cavalieri e Dame, vi presento Lady Lilith Shadow, erede della grande Casa dell’Oscurità. Signora di Castel Cupo, sovrana di Geenna, custode del confine tra la terra dei vivi e quella dei morti. Figlia di Lord Iblis Shadow. Nipote di Charon Shadow, conosciuto come il Viaggiatore del Crepuscolo. Figlia della prima e più antica delle sei Grandi Case…»
«Si sta un po’ facendo prendere la mano, o sbaglio?» disse lo zio Pan.
«È importante ricordare ai nostri ospiti chi siamo»


«E l’altra come si chiama? Fammi indovinare: Collina Addolorata?»
«No. Quella è la Città del Silenzio. È il cimitero della famiglia Shadow.»
Ora che la nebbia si stava sollevando, Thorn si accorse che la sommità era ricoperta di tombe e lungo i fianchi erano allineate innumerevoli lapidi. «È più grande di Castel Cupo.»
«Gli Shadow abitano qui da migliaia di anni» spiegò K’leef. «Non c’è da meravigliarsi che la casa dei morti sia più grande di quella dei vivi.»
«Bel posto, Geenna. Un enorme cimitero sulla sinistra e il campo delle esecuzioni sulla destra.» Thorn alzò lo sguardo su una serie di pali. «Che cosa c’è là sopra? Uccelli?»
«Teste.»
«Ah.»

 Non la stavano ascoltando. Non le avrebbero lasciato fare niente.
Dopo cinque mesi, aveva pensato che il suo cuore stesse cominciando a guarire, ma sentir parlare dell’uomo responsabile dell’assassinio dei suoi cari aveva riaperto la ferita. Doveva trovarlo, ma sapeva che non avrebbe ricevuto alcun aiuto da Tyburn o dallo zio Pan.
È ora di smettere di stare alle loro regole.
Era ora di romperle, a cominciare dalla più importante di tutte.


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