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sabato 9 settembre 2017

RECENSIONE | Le cesoie di Busan - Karen Waves

Le cesoie di Busan di Karen Waves
La studentessa e il potatore #1
Autopubblicato (2016) | 192 pagine | 9,90 euro

Mancano pochi mesi al momento in cui Valentina tornerà in Italia dopo un periodo di studio in Corea. Sa già che le mancheranno l'assurda frenesia di quel posto, la solerzia e l'operosità dei suoi abitanti, le serate passate a bisticciare con la sua coinquilina davanti ad un buon drama. Quello che non sa è che presto ci sarà qualcos'altro a legarla in modo indissolubile  a quel Paese. Il primo incontro tra Valentina e Won-Ho è incandescente. Uno scontro ad armi pari tra una ragazza affamata  e un lavoratore inflessibile. Ma i loro battibecchi si trasformano ben presto in qualcosa di più. Una passione cieca, un desiderio irresistibile, un fuoco impossibile da spegnere. E per quanto Valentina cerchi di nascondere i suoi sentimenti dietro al suo cinismo, alle sue battute taglienti, al suo caratteraccio la verità è evidente a tutti tranne che a lei. Una verità che si rifiuta di vedere per proteggere il suo cuore e prepararsi all'inevitabile addio. Un aereo la attende e non c'è niente che possa fare per evitarlo...   

Recensione
I romance sono probabilmente la categoria con cui sono più severa. Mi piacciono, ma non accetto banalità e sono molte selettiva. Perchè un romance mi piaccia ci deve essere qualcosa di particolare: un personaggio fuori dagli schemi che abbia passioni o interessi diversi dal solito, un'ambientazione originale, una storia d'amore particolarmente adorabile, insomma qualcosa che lo faccia emergere tra le milioni di storie tutte uguali. Perchè ormai il mondo del romance è un disastro. Tutti ne scrivono, tanti li comprano, ma quelli davvero validi sono pochi. Con questa premessa, quale sarà dunque il verdetto per questo libro? Le cesoie di Busan di Karen Waves *rullo di tamburi* mi è piaciuto, ebbene sì. Non mi ha fatto impazzire, per una serie di motivi che ora vado ad illustrarvi, ma è stata una lettura molto carina e piacevole con molti pregi.  

Ciò che ha più influenzato positivamente il mio giudizio è sicuramente l'ambientazione. Non mi era mai capitato di leggere un libro ambientato in Corea (o forse sì, ma non non mi è rimasto altrettanto impresso lol) e mi ha colpito molto, tanto che vorrei ripetere presto l'esperienza, e magari guardarmi pure qualche drama coreano (se dicessi su facebook che non ne ho mai visto uno, una buona fetta dei miei contatti inorridirebbe e inizierebbe a snocciolare consigli, lo so). La cosa davvero bella è che la Corea non fa solo da sfondo alla vicenda, ma è una presenza viva e palpitante, un vero e proprio personaggio a parte, con i suoi capricci, le sue bellezze, i suoi difetti. La nostra protagonista ci offre un meraviglioso spaccato di vita quotidiana, arricchito da tante informazioni sul luogo e da utilissime note che spiegano il significato e l'uso di una serie di parole in coreano presenti nel testo

Ma parliamo dei personaggi che si muovono in questa affascinante cornice. Valentina è una studentessa padovana trapiantata in Corea, precisamente a Busan, per motivi di studio. Won-Ho è un baldo giovanotto coreano che oltre a studiare lavora come potatore. I due si conoscono proprio grazie al lavoro di lui, che un bel giorno si azzarda a disturbare Valentina durante la sua agognata pausa pranzo sulla sua panchina preferita, invitandola a spostarsi durante la potatura degli alberi. Non l'avesse mai fatto. Valentina non è famosa per il suo carattere accomodante, vi dico solo questo. Dopo quel primo litigio, ne seguono altri. Il loro rapporto è fatto di frecciatine, schermaglie, risposte taglienti, che volano da tutte le parti in una vera e propria guerra verbale. Ma le cose cambiano in fretta, lasciando spazio ad una travolgente passione. Insieme li ho trovati molto carini, anche se un po' troppo burrascosi per i miei gusti. Proprio questa continua guerriglia è stata uno dei motivi per cui il libro non mi ha convinto a pieno. Valentina è dura, cinica, scontrosa, con una risposta sgarbata e pungente sempre pronta sulla punta della lingua. Un vero peperino con cui non si scherza. Ho trovato che questi aspetti di lei venissero eccessivamente enfatizzati se devo essere onesta, soprattutto nel rapporto con Won-Ho, che comunque si rivela la persona perfetta per una come lei: abbastanza sfrontato da tenerle testa, abbastanza paziente da non farsi scoraggiare dalle sue rispostacce. Sono carini senza dubbio, ma non sono una grande amante delle classiche storie amore/odio, quindi forse è questo il motivo per cui le loro schermaglie non mi hanno appassionato a pieno. 

Ho invece adorato il rapporto tra Valentina e Yae-rim, la sua coinquilina. Di buona famiglia, posata, raffinata, fidanzatissima con un serissimo ragazzo coreano, Yae-rim è il prototipo della perfetta ragazza coreana. Considera Valentina una barbara sciatta e maleducata, e non smette mai di darle consigli su come migliorarsi nelle maniere e nel look, sempre pronta a spuntare da dietro un angolo urlando 'Ma come ti vesti?' come una piccola Carla coreana. Anche se sembra quasi un automa, in realtà ha un grande cuore e l'ho amata. Voglio anche io una Yae-rim che mi dica come vestirmi e mi faccia da truccatrice!

Lo stile di Karen Waves è molto fluido e coinvolgente, frizzante e ricco di ironia. Il libro si legge in poco tempo e con piacere. Devo dire di aver molto apprezzato le scene erotiche presenti nel libro. E non lo dico spesso. Non perchè io sia bigotta o bacchettona, ma perchè scrivere delle buone scene di sesso non è così facile come sembra e per riuscire bene in questa impresa occorrono una buona proprietà di linguaggio, una ricercatezza lessicale, un ritmo coinvolgente e anche una certa classe. E qui c'è tutto questo. Le scene sono dettagliate e non lasciano spazio all'immaginazione, ma lo fanno senza mai scadere nella volgarità. Le parole sono scelte accuratamente e il ritmo serrato e crescente gioca con il desiderio e l'attesa, rendendo questi momenti davvero piacevoli da leggere. Forse ce ne sono un po' troppe, se proprio devo fare un appunto, ma l'autrice ha fatto davvero un ottimo lavoro, così come in generale in tutto il libro. 

Un esordio scoppiettante, un libro che merita decisamente una possibilità, anche solo per via dell'ambientazione e per il magnifico tocco con cui l'autrice è riuscita a tratteggiare l'atmosfera orientale. E anche per gli addominali scolpiti di Won-Ho. Vi ho convinti eh? :P    


½ Non male

Sua. Era il corollario di mio – impossibile possedere qualcuno, averlo, senza che lui ci possieda, uno scambio uguale, pelle per pelle, sangue per sangue. Sua: quella sillaba piccolissima, quasi una catena sulla pelle. Lo guardò lavorare, accorciare i rami con gesti esperti, accurati, le cesoie che brillavano al sole. Si ascoltò il sangue correre lento ma tiepido nelle vene, il cuore battere piano. Mio, sua. La sintattica sapeva essere pericolosa.

2 commenti:

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